Nel dossier lo speciale di "Radiocor, Il Sole 24 Ore", sponsorizzato dall'Abi, dedicato alla 16esima edizione del congresso delle associazioni Aiaf e Assiom Forex

Fare sistema per avere più peso nella riscrittura delle nuove regole. L'accordo Abi-Borsa Italiana punta a favorire lo sviluppo della struttura finanziaria delle aziende e la crescita degli investitori istituzionali in Borsa. Giovanni Sabatini, direttore generale dell'Associazione bancaria italiana, fa il punto sul futuro del mercato finanziario e di Piazza Affari.

Alla luce della crisi dei mercati mondiali ritiene possibile ridare fiato all'idea della piazza finanziaria in Italia?
Proprio nel momento in cui si riscrivono le regole sul sistema finanziario internazionale come conseguenza della crisi è necessario che il sistema italiano faccia sentire la sua voce in maniera unitaria. Ritengo utile che si condivida un metodo di lavoro che, coinvolgendo tutte le componenti dell'industria finanziaria, attivi in una logica di sistema, le azioni necessarie per agganciare sempre di più il mercato finanziario italiano all'Europa. L'obiettivo è una struttura snella e capace di presidiare il processo di elaborazione delle regole che avviene a Bruxelles.

La necessità di ricapitalizzare le imprese: l'accordo Abi-Borsa Italiana va in questa direzione?

Questa intesa segna un importante tassello nel rapporto banca-impresa: le aziende potranno esplorare vie alternative al credito bancario, e potranno raccogliere risorse con interventi diretti nel capitale. Viene riconosciuto il ruolo importante delle banche nell'accompagnare le imprese verso il mercato e quindi verso la loro espansione. L'accordo offre un aiuto concreto per valutare la quotazione in Borsa quale strumento ulteriore per cogliere le opportunità della ripresa. Una delle finalità principali è anche favorire lo sviluppo della struttura finanziaria delle imprese tramite la definizione di un accordo che preveda la disponibilità, a discrezione delle banche erogatrici, di linee di credito specifiche a favore delle neo quotate che abbiano raccolto in sede di Ipo capitale di rischio prevalentemente con Ops. Stiamo lavorando a un accordo analogo con l'Aifi. L'accordo ha anche la finalità di far crescere l'industria degli investitori istituzionali in titoli azionari. L'intesa mira a favorire anche la creazione di fondi specializzati nell'investimento in società di piccole e medie dimensioni tramite la predisposizione di un'apposita proposta normativa. Sarà necessario inoltre stimolare con specifiche iniziative una più ampia partecipazione del sistema bancario al collocamento di queste società sui mercati organizzati e gestiti da Borsa Italiana (sia in termini di sottoscrizione, sia di sostegno alla liquidità dei titoli). L'accordo, la cui genesi risale a diversi mesi fa, è coerente con la recente iniziativa del Governo per la patrimonializzazione delle imprese tramite la costituzione del fondo che investe nelle Pmi.

Quali sono le iniziative in campo per il rilancio dei fondi comuni e del risparmio gestito?
Il settore ha bisogno innanzitutto di interventi strutturali che impattano sui modelli organizzativi, sugli assetti di governance, sulla regolamentazione, sul regime fiscale. Servono iniziative di "investor education" per promuovere l'allungamento dell'orizzonte temporale degli investimenti. Sono poi necessari interventi tecnici. Rispetto a questi, insieme alle altre associazioni di settore (Assogestioni, Anasf, Assoreti e Assosim), l'Abi ha dato vita e coordinerà un tavolo tecnico incaricato di definire il linguaggio, le procedure e le modalità operative per la standardizzazione della gestione degli ordini dei fondi comuni entro l'estate del 2010 e di supportarne l'implementazione entro fine 2011. L'impulso per rendere il sistema del risparmio gestito italiano più efficiente e competitivo si inquadra nel contesto di varie iniziative in materia assunte anche in sede Ue. Il recupero di efficienza nel fund processing, atteso dalla standardizzazione dei processi e dei linguaggi, rappresenta un tassello importante per il rilancio del settore nel suo complesso.


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